26 gennaio 2024, a cura del team Silverskin
Come vestirsi a strati in montagna con la regola dei tre strati: tecnica perfetta per vestirsi in montagna. Scegli i materiali giusti per affrontare il freddo invernale
La regola dei tre strati: come vestirsi per la montagna
Andiamo alla scoperta di come scegliere l’abbigliamento da montagna secondo la regola dei tre strati. Vestirsi a strati è la soluzione ideale per non sentire freddo quando si va in montagna d’inverno. Che si pratichi sci alpinismo, discesa, snowboard o ciaspole, stratificare l’abbigliamento è importante per godersi lo sport invernale preferito restando caldi e asciutti, anche quando le condizioni climatiche sono severe o cambiano all’improvviso. Ma come ci si veste a strati? Cosa si intende per vestirsi a cipolla? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Cos’è la regola dei tre strati
La regola dei tre strati è la combinazione strategica di tre capi di abbigliamento, ognuno dei quali svolge una funzione specifica. I tre strati, o layer, sono:
- lo strato interno, o base layer, ovvero l’intimo tecnico;
- lo strato intermedio, o mid layer;
- lo strato esterno, o outer layer, altrimenti detto guscio.
Il primo strato, il base layer, serve per allontanare il sudore dalla pelle e rimanere asciutti; il secondo strato, il mid layer, assicura isolamento termico preservando il calore corporeo; il terzo strato, o outer layer, svolge una funzione protettiva dagli agenti atmosferici, come vento e pioggia.
Il come vestirsi a strati in montagna secondo questa regola deve tenere in considerazione le temperature che si affronteranno e il tipo di attività praticata. Ad esempio, la scelta del secondo strato per l’alpinismo sarà diversa da quella per lo sci e può variare da una giacca leggermente imbottita (softshell) a un pile leggero, anche in base allo strato esterno che si indosserà. Una cosa è certa: la regola dei tre strati è versatile e permette di creare un outfit funzionale per tutti gli sport invernali, modulabile in base ai cambi meteorologici e all’intensità.
Lo strato interno
Per vestirsi a strati in modo corretto, la scelta dello strato interno, quello a diretto contatto con la pelle, è cruciale. La sua principale funzione è mantenere il corpo asciutto e a temperatura costante; per questo dovrà assicurare la massima traspirabilità, per allontanare velocemente il sudore dalla pelle affinché non si raffreddi, ed essere capace di assorbire l’umidità e isolare dal punto di vista termico.
Optare per un base layer di qualità è essenziale, in quanto permette di regolare la temperatura corporea e di mantenere la pelle asciutta, le due condizioni fondamentali per il comfort.
Vediamo alcuni esempi di come vestirsi in montagna d’inverno, scegliendo il primo strato a seconda dell’attività praticata. Chi ama la discesa, avrà bisogno di uno strato interno capace di proteggere dalla testa ai piedi, assicurando comfort sia mentre si prende velocità in pista che sugli impianti di risalita. Una possibile configurazione è il total look della collezione Stay Warm, composto da un base layer a manica lunga collo alto abbinato a un leggings corto al ginocchio, sottoguanti e socks. Chi pratica sci alpinismo, dove l’intensità è molto più alta, potrà invece optare per un base layer più leggero, come PRIMO Thermo Dry Pro, la cui trama a rete massimizza l’evaporazione del sudore. E per chi decidesse di fare una notturna in alta quota, la collezione Stay X-Warm , con la sua capacità di dissipare il calore più lentamente, è la soluzione vincente per non sentire freddo.
I materiali migliori per lo strato interno
Progettati per allontanare il sudore dalla pelle, i base layer sono solitamente realizzati in tessuti traspiranti che possono essere a base di fibre naturali, sintetiche o miste. I migliori materiali per lo strato interno sono:
- lana merino
- polipropilene
- poliestere
La lana merino è una fibra naturale nota per la sua capacità di assorbire l’umidità e isolare anche quando è bagnata, rendendola una scelta ideale per le condizioni invernali imprevedibili. Polipropilene e poliestere sono invece fibre sintetiche che offrono un rapido trasferimento del sudore verso gli strati superiori, a garanzia di una pelle sempre asciutta.
I base layer Silverskin sono realizzati con un filato a base di pure fibre d’argento in mescola con fibre sintetiche. Il filato a fibra cava, unito allo speciale processo di lavorazione, permette di ottenere un tessuto capace non solo di assicurare la massima traspirabilità ma anche di stabilizzare la temperatura corporea, fungendo da barriera contro il freddo o il caldo, a seconda della stagione. La tecnologia del filato Silverskin ha rivoluzionato il settore dei capi intimo tecnico con una soluzione in cui la presenza dell’argento contribuisce a massimizzare le performance di trasporto del calore corporeo in eccesso verso l’esterno e a contrastare la formazione di odori causati dalla proliferazione batterica.
Strato intermedio isolante per mantenere il calore
Lo strato intermedio, o mid layer, è funzionale all’isolamento termico. Il secondo strato, soprattutto in montagna, deve infatti trattenere il calore corporeo generato dal base layer e sfruttarlo per creare uno strato di aria calda attorno al corpo. Materiali come pile in microfibra, poliestere termico o isolanti sintetici sono spesso utilizzati per gli strati intermedi per le loro caratteristiche di leggerezza e traspirabilità. Poiché il sudore che filtra dallo strato interno sarà trasferito a quello successivo, anche il mid layer dovrà possedere ottime caratteristiche traspiranti.
Ma come si sceglie il secondo strato da montagna? Dipende dall’attività. Il secondo strato per lo sci può essere una giacca di pile ma, per chi pratica sci alpinismo, sarà sufficiente un gilet isolante leggero. Per lo strato intermedio per lo sci da donna, più sensibile al freddo, è invece consigliabile un piumino tecnico, capace di fornire una quota di calore aggiuntiva. Quale che sia la scelta, bisogna evitare di indossare un capo impermeabile o antivento come secondo strato da montagna.
Strato esterno: isolante e antivento
Lo strato esterno, o outer layer, è lo scudo protettivo contro gli agenti atmosferici, affidabile durante le discese come nel riparare dall’aria gelida in alta quota. La sua funzione principale è proteggere da pioggia, neve e vento, senza creare un effetto cappa.
Tessuti laminati con membrane Gore-Tex o ePTFE offrono una protezione affidabile senza scendere a compromessi dal punto di vista della traspirabilità, mentre i rivestimenti DWR (Durable Water Repellent), le cuciture termosaldate e le zippature impermeabili migliorano la resistenza all'acqua ed evitano infiltrazioni attraverso i punti vulnerabili. Lo strato esterno ideale è inoltre dotato di sistemi di ventilazione a zip sotto le ascelle o sul petto, per consentire la regolazione del flusso d'aria.
Conclusione:
Abbiamo visto quali sono i tre strati e le loro funzioni principali, quali sono i materiali più performanti ed alcuni esempi pratici per come vestirsi a strati in montagna.
In linea generale, la chiave è trovare l'equilibrio tra i tre strati in base alle condizioni atmosferiche, avendo cura di iniziare da un base layer efficiente, di aggiungere strati intermedi in base alle temperature previste e di completare la stratificazione con uno outer layer resistente e protettivo.
Seguendo la regola dei tre strati con attenzione, si può affrontare qualsiasi sfida invernale che la montagna riserva, mettendo il comfort e sicurezza al centro della propria esperienza. Che siate appassionati di sci, snowboard o escursioni, la formula vincente è quella di vestirsi a cipolla per garantire una performance ottimale in ogni situazione. Inizia a vestirti a strati per la montagna a partire dallo strato interno. Scopri la tecnologia avanzata dei base layer Silverskin, progettati per affrontare qualsiasi sfida invernale.
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